Sunday 12 june 2011 7 12 /06 /Giu /2011 15:48

http://www.agoravox.it/local/cache-vignettes/L240xH191/arton26292-189bd.jpgNessuno si salva dalle grinfie di Equitalia o da quelle delle caste bancarie. Il Governo del "fare" e del "non metteremo le mani nelle tasche degli italiani" si trasforma in una macchina da guerra fiscale infernale. L'ultimo attacco arriverà il 1 luglio 2011

 

La situazione economica nazionale versa in condizioni disastrose; carrozzoni killer come Equitalia mietono quotidianamente vittime, ed il Governo attuale sembra essere andato a sbattere contro quello che è stato, da sempre, il suo slogan elettorale, cavallo di battaglia principe di una coalizione politica che si autodefinisce: progressista, anti statalista, libera e vicina ai cittadini. "Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani". Questa l'insegna del PDL.

All'epoca di Vincenzo Visco, vice Ministro delle Finanze del Governo Prodi, il PDL non sapeva più cosa inventarsi per sancire la proclamazione di un uomo di sinistra, totalmente ipnotizzato dallo statalismo più bieco, atto a devastare le finanze ed i portafogli degli italiani con dei sistemi, da molti definiti, da gestapo. Davvero divertente la vignetta raffigurante la testa di Visco sul corpo di dracula, non c'è che dire.

 

Oggi cosa è cambiato? L'attuale Ministro delle finanze Giulio Tremonti cosa ha da dire oggi agli italiani? Non credo che sappia rispondere al quesito, ma lo faccio io per lui: "caro Sig. Ministro Tremonti, allo stato attuale Lei sta continuando l'opera di Vincenzo Visco". Questa è la realtà. Brutta vero? Questo è uno dei tanti motivi per cui il PDL è stato spazzato via alle amministrative, e se si votasse ora per le Nazionali il risultato sarebbe ancora più disastroso. Lo scenario tragico che illustro in questo articolo non è frutto di una faziosità dai risvolti ideologici, tutt'altro. L'estrema ed ingiustificata aggressività del fisco nei confronti dei cittadini è sotto gli occhi di tutti.

 

Cartelle esattoriali pazze, agenti della riscossione del tutto incapaci - perché il più delle volte incompetenti, assunti senza alcun concorso e quindi impreparati ad affrontare professionalmente gli senari più svariati - confische di beni, fermi amministrativi, ipoteche su immobili o capannoni senza alcun preavviso, rappresentano un quadro atroce in cui il plotone di esecuzione di Stato non fa ostaggi ma solo cadaveri.

 

E' giusto pagare le tasse ma è anche giusto costruire un rapporto paritario tra organi fiscali - dunque Stato - e cittadino. L'Italia non è fatta unicamente di ricchi spocchiosi miliardari che spostano tesoretti occulti da uno stato all'altro per evadere. In Italia c'è anche gente onesta che non riesce a pagare le tasse perché, proprio in Italia, esiste una tra le pressioni fiscali più alta d'Europa. In cambio di cosa? Il nulla, Caro Ministro, Il NULLA!

 

E sono proprio i rappresentanti del ceto debole del popolo italiano a subìre queste vessazioni; molti si suicidano, altri sono costretti ad evadere per sopravvivere, altri ancora si svegliano la mattina e si accorgono di avere una ipoteca sulla casa o un fermo amministrativo sulla macchina. Senza preavviso! Anche le piccole imprese - che da sole rappresentano l'80% dell'intero comparto economico italiano - versano in condizioni tragiche. Come è possibile che dall'oggi al domani un piccolo imprenditore si trovi il bene pignorato da Equitalia senza preavviso? E se il bene è gravato da mutui? Poi quando la banca erogante si accorge dell'ipoteca coatta del fisco, chiude i rubinetti all'azienda e la fa saltare in tre giorni. Poteva pagare le tasse l'imprenditore, questo è vero.

Ma come fa a pagarle quando gli si chiedono degli interessi, su ogni cartella esattoriale molto vicini, se non superiori, a quelli di usura? E come fa a pagare le tasse oggi un operatore economico se da bilancio, alla voce costi, si trova ad avere una miriade di detrazioni che surclassano pietosamente un attivo sufficientemente ampio da contenere solo un terzo di quei costi? In Italia ci sono aziende che chiudono battenti anche con fatturati di 300 mila euro all'anno. Nemmeno 10 anni fa l'equivalente giro di affari di oggi, a 600 milioni di vecchie lire, poteva rappresentare un buon punto di partenza al fine di consolidare la propria azienda negli anni a venire. Oggi con questi numeri si chiude e si mandano a casa persone con tanto di famiglie al seguito.

 

Ultimamente molte sono state le manifestazioni collettive contro il mostro Equitalia, ma a nulla servono se il Dicastero che ha in mano i comandi di controllo non decide di cambiare le cose. Ma le cose non migliorano, anzi. Di recente l'ADUSBEF (l'associazione in difesa degli utenti dai servizi bancari e finanziari) denuncia una manovra del Governo a danno dei contribuenti e che vede legittimare sempre di più le caste bancarie capeggiate dall'ABI, nell'ambito della legge antiusura 108/96, quasi del tutto smantellata dal Ministro Tremonti. Infatti proprio i banchieri avevano chiesto da tempo l'innalzamento della soglia dei tassi di usura, che in alcuni casi e per alcune tipologie di prestiti, lasciando le cose cosi come stanno ora, arrivano già al 29,235%. Un vero e proprio scandalo.

 

Ma non finisce qui, infatti tutti i contribuenti dovranno prepararsi, entro il 1 luglio 2011, a subìre un ulteriore attacco da parte del "Fisco creativo" di Tremonti: oltre due miliardi di euro è l'ammontare secco che gli italiani si troveranno a dover anticipare all'Erario prima di vedere riconosciute in giudizio le loro ragioni, "prima paghi e poi semmai ragioniamo davanti al giudice e poi forse te li restituisco, MA PRIMA PAGHI!". Questa ' la normativa varata e che vedrà i suoi effetti devastanti a partire dal 1 luglio 2011. In sostanza un semplice avviso di accertamento da parte del fisco diverrà, dal 1 luglio 2011, titolo esecutivo, per cui gli atti di cui sopra diventano immediatamente esecutivi dopo il decorso dei 60 giorni dall'atto della notifica, ed il "mostro Equitalia" sarà il braccio armato per la riscossione delle somme dovute, con tutti gli interessi assurdi applicati e con tanto di confisca o pignoramento del bene di proprietà dello sventurato di turno.

 

Un sistema bancario-fiscale cosi costruito rappresenta un vero e proprio schiaffo a quelle persone oneste che chiedono aiuto ad uno Stato che ha scelto l'unico viatico possibile da evitare, per non inasprire ed esasperare ulteriormente quei cittadini che hanno bisogno, invece, di essere ascoltati e supportati in un momento così difficile. Fino al primo luglio c'è ancora qualche settimana di tempo, quindi: "caro Sig. Ministro Tremonti, si mostri più compassionevole e si metta una mano sulla coscienza. Magari un gesto cosi onorevole da parte Sua potrebbe rimettere insieme anche i cocci del PDL e recuperare qualche consenso perduto. Ci pensi". ( Fonte: www.agoravox.it)

 

Autore: Eduardo Parente

Di borsaforextradingfinanza - Pubblicato in : ATTUALITA' POLITICA
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